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PIANETA ACQUA E AREE PROTETTE

L’ACQUA SUL NOSTRO PIANETA

Se potessimo osservare la Terra dallo spazio ci accorgeremmo che la gran parte della superficie terrestre è coperta di acqua (circa i ¾). Il 97% di quest’acqua è salata e costituisce gli oceani e i mari. Il mare è il più grande ecosistema acqueo e la più grande distesa d’acqua salata del nostro pianeta. Esso contiene una grande quantità di cloruro di sodio, il sale che usiamo in cucina. Il sale presente in queste acque deriva dalla disgregazione delle rocce che si trovano sui fondali oceanici e marini.

La concentrazione di sale varia a seconda dell'apporto dei fiumi e dell'intensità di evaporazione, infatti, poiché solo l'acqua pura evapora, i sali rimangono sul fondo. Dunque più fiumi affluiscono nel mare, minore sarà la concentrazione di sali. La proporzione dei sali, invece, rimane sempre uguale: in tutte le distese di acqua salata il più presente è il cloruro di sodio (NaCl), più comunemente detto "sale da cucina", presente tra il 70% e l'80% in percentuale rispetto al totale dei sali disciolti. Altri elementi molto presenti come sali disciolti in forma ionica, sono calcio, magnesio e carbonati, zolfo, potassio.

Oltre al sale, ai nitrati e ai fosfati, nell'acqua marina ci sono due gas disciolti, l’ossigeno e l'anidride carbonica.

La fotosintesi clorofilliana

La fotosintesi è un processo tipico degli organismi autotrofi, e riguarda la trasformazione dell’energia luminosa in energia chimica. La fotosintesi clorofilliana si svolge in tutti i tessuti verdi delle piante grazie alla clorofilla. La Clorofilla è un pigmento contenuto all’interno di particolari organuli chiamati cloroplasti, dove si realizza la più importante reazione chimica per la vita del nostro pianeta.

La formula sintetizza che l’acqua assorbita si unisce all’anidride carbonica  e grazie all'energia fornita dalla luce del sole si formano zuccheri semplici (glucosio) che sono conservati in forme più complesse come cellulosa e usati per fornire l’energia necessaria per la vita della pianta, e ossigeno che sarà immesso in mare come residuo della reazione.

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La respirazione

I pesci respirano l'O2 disciolto nell'acqua di mare. Senza le correnti, l'ossigeno rimarrebbe solo nei venti metri più superficiali, ma grazie a questi movimenti marini, arriva anche nella zona più profonda, detta zona afotica. La zona afotica è una porzione di un oceano (o di un lago) talmente profonda da non avere esposizione alla luce solare. In questa zona non si incontra altra luce se non quella prodotta tramite bioluminescenza.

Non tutti gli animali marini hanno, però, le stesse necessità. Mentre alcuni passano l'intera vita in acqua (come delfini, polpi o pesci pagliaccio), altri possono vivere anche sulla terra ferma (pinguini, foche o granchi).

Ciò dipende dalla morfologia concreta e dall'adattamento all'ambiente di ciascun animale marino.

Nel mare, infatti, vivono moltissime forme di vita animale e vegetale, grandi e piccole: dalla balena, il più grande animale che viva sul nostro pianeta, alle microscopiche alghe azzurre.                              Secondo gli scienziati, proprio nel mare di milioni di anni fa è nato il primo essere vivente.

Gli organismi che vivono nel mare, però, cambiano man mano che si scende verso il fondo marino, dove i raggi del Sole che riescono ad arrivare sono molto più deboli. Per questo motivo i vegetali sono più abbondanti vicino alla superficie dell’acqua, mentre nei fondali bui si trovano soltanto animali carnivori data l’assenza completa di nutrimento vegetale.

AREA MARINA PROTETTA

CAPO RIZZUTO

Nella regione ionica della Calabria, di fronte all’area del Comune di Crotone e di Isola di Capo Rizzuto si estende una importante e suggestiva area Marina Protetta di circa 14.721 ettari di mare, che è stata istituita nel 1991 e che prende il nome appunto dal promontorio di Capo Rizzuto. Quest’area protegge un notevole patrimonio archeologico che si può osservare sott’acqua e la bellissima zona costiera. In quest’area le zona A sono tre e sono zone  di massima protezione, mentre nelle zone B e C sono consentite alcune attività come la balneazione; le visite guidate subacquee con l'appoggio dei centri d'immersione locali; le immersioni subacquee con e senza autorespiratore disciplinate dall'Ente gestore; la navigazione a vela e a remi; la navigazione a motore a velocità non superiore ai 5 nodi; l’ancoraggio in zone appositamente individuate; l’ormeggio in zone individuate e attrezzate con gavitelli e ormeggi apposti.

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Un’area marina protetta è una zona di mare circoscritta all’interno della quale è in vigore una normativa limitativa e protettiva dell’habitat, delle specie e dei luoghi, e relativa alla regolamentazione e gestione delle attività consentite. In alcune di queste viene consentita anche la pesca commerciale tradizionale, presumibilmente non distruttiva. In Italia una delle aree marine protette più conosciute è quella del Plemmirio a Siracusa.

PARCHI MARINI PROTETTI DAL WWF

Le aree marine protette sono uno strumento essenziale per il recupero, la protezione e l’aumento della biodiversità e della produttività degli oceani, assicurano inoltre il rifornimento di beni e servizi per le generazioni attuali e future e sono infine luoghi dove esplorare  paesaggi meravigliosi.

Nel Mediterraneo esistono molte AMP (aree marine protette) ma pochissime sono realmente protette, infatti la maggioranza sono scarsamente controllate, per quanto riguarda l’Italia ci sono diversi siti in varie regioni e molti di questi sono marini.

Il WWF chiede di investire di più su queste aree e si batte per farne conoscere il valore con la sua Campagna #MyBlueMed, un invito ad interessarsi al futuro del mar Mediterraneo, alla sua fauna selvatica e alle milioni di persone che dipendono da esso.

Nelle aree marine Protette fondamentale è il ruolo della ricerca: sui fondali di Gyaros in Grecia, si  monitora la presenza delle spettacolari Pinne nobilis, il più grande bivalve dei mari europei.

I BENEFICI DELLE AREE MARINE PROTETTE
  • Conservano la biodiversità e forniscono rifugi per specie in via di estinzione e specie minacciate.

  • Proteggono gli habitat critici da danni dovuti alle attività umane e consentono loro di ricostituirsi.

  • Forniscono aree in cui i pesci possono riprodursi e crescere fino  alla loro dimensione adulta

  • Aumentano la resilienza degli ecosistemi, necessaria per proteggerli contro effetti esterni dannosi come il cambiamento climatico

  • Aiutano a mantenere culture, economie e mezzi di sussistenza locali legati all'ambiente marino.

  • Una maggiore protezione degli oceani darebbe inoltre benefici economici, un aumento dei posti di lavoro, delle risorse e dei servizi.

AMP TORRE GUACETO

La riserva marina di Torre Guaceto è un’ area protetta della Puglia, istituita nel 1991 e situata sulla costa adriatica dell’alto Salento, alla gestione di questo sito partecipano anche i pescatori del luogo contribuendo alla sua tutela ambientale.

Qui è possibile praticare il "sea-watching", ovvero osservare la flora e fauna marina nuotando in superficie, escursioni organizzate e guidate dai responsabili del WWF.

L'ambiente marino è estremamente ricco di specie animali e vegetali.

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LA FAUNA

In quest'ambiente trovano rifugio animali diversi per caratteristiche e abitudini, il mare è frequentato dalle tartarughe "caretta caretta" e "liuto" e dai delfini, lungo il litorale possiamo inoltre trovare spugne e anemoni di mare oltre ai ricci e alle stelle marine.

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LA FLORA

La flora presente è formata da mirto, lentisco, acacia saligna, ginestre, lecci e piante secolari di ginepro, sui fondali rocciosi importante è la presenza delle alghe brune, comuni sono anche la lattuga di mare e l'ombrellino di mare.

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